THE COCKPIT

SERIE OAV
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OAV 2 - SONIC THUNDER ATTACK TEAM

(SQUADRONE D'ASSALTO "TUONO SONICO")

"Un petalo di ciliegio che precipita non può più fare ritorno": sono questi i pensieri del luogotenente Nogami, imbarcato su un bombardiere e pronto ad entrare nel suo Ooka, l'aereo speciale che "vola disperatamente verso il bersaglio nemico", proprio come un petalo di ciliegio. Lo scopo, come in ogni azione dei kamikaze, è quello di lanciarsi contro le portaerei americane, dopo che i bombardieri, scortati dai caccia giapponesi (gli Zero), si fossero sufficientemente avvicinati all'obiettivo; l'attacco degli aerei americani è però massiccio e decima le forze nipponiche, cosicché Nogami, che aveva deciso di lanciarsi anche da molto lontano, pur di adempiere alla sua missione, viene costretto a lanciarsi con il paracadute, e rimane l'unico superstite della missione. La vergogna che lo accompagna è insostenibile, poiché un kamikaze che torna vivo da una missione viene ritenuto privo di orgoglio, ma una nuova impresa lo attende, dal momento che il giorno seguente ci sarebbe stato un nuovo attacco.

"Il fatto che trasportiamo un kamikaze non significa che dobbiamo considerarci morti", dice al suo equipaggio il luogotenente Yamaoka, capo della missione, ma la situazione non è incoraggiante: sono pochi i mezzi a disposizione, e gli uomini sono per lo più dei giovani, mentre gli avversari possono contare su forza militare ed esperienza. Il discorso che segue tra gli uomini dell'equipaggio è a metà tra la disperazione e l'impotenza, di fronte ad una sorte che sembra già scritta, ma l'orgoglio spinge questi giovani, cresciuti troppo in fretta a causa della guerra, a vincere le proprie paure. Nogami confessa che, ironicamente, se non avesse dovuto combattere in guerra avrebbe fatto il ricercatore, specializzandosi proprio nei razzi; e proprio ad un razzo egli avrebbe donato l'indomani la propria vita. "Se non ci fosse stata la guerra, se mi avessero fatto vivere per altri trent’anni, avrei lanciato un razzo sulla Luna... questo è il mio sogno". 

Arriva il giorno della grande battaglia, e le cose si mettono male per la pattuglia giapponese, ma tra tanti aerei caduti il bombardiere di Nogami tiene duro, nonostante i danni subiti: uno dopo l'altro, gli eroici compagni del giovane soldato vengono uccisi dal fuoco nemico, e alla fine l'Ooka viene lanciato a folle velocità contro una portaerei nemica, impossibilitata a difendersi. Il colpo va a segno. Il capitano della nave americana riceve la notizia, dal suo marconista, che pochi minuti prima è stata lanciata una bomba atomica contro la città di Hiroshima, e il suo commento è disperato: "Pazzi... il nemico... noi... siamo tutti pazzi!", e in quel momento la nave esplode. L'epilogo, accompagnato da un coinvolgente brano musicale eseguito con il kòto, strumento tradizionale giapponese, esprime perfettamente il messaggio di questo episodio: "Ora, l'unica cosa rimasta è il gigantesco missile con una testata atomica. Sta dormendo, in attesa del giorno in cui il mondo chiederà di essere distrutto. Perché esso non ha anima".

GS

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